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Diamoci una mano

... in parrocchia con le parrocchie, per crescere insieme come genitori e comunità

Relazione dell'incontro vicariale del 9 Novembre per gruppi famiglia e tutti i genitori del vicariato San Martino - Valle Sturla.

foto articoloDomenica 9 Novembre, ore 17. Il cielo promette ancora pioggia abbondante, ormai ci siamo quasi abituati a aspettare il peggio: nonostante questo ci siamo ritrovati in tanti all’incontro presso la Parrocchia della Risurrezione di N.S.G.C. in via Torricelli a Borgoratti. L’idea che ha riunito tante persone delle Parrocchie del Vicariato è stata quella di confrontarsi sulla idea di “gruppo famiglia”. Erano presenti anche alcuni che non fanno parte di nessun gruppo famiglia, e che hanno potuto forse raccogliere qualche indicazione in più per valutare se la proposta possa essere per loro interessante. foto articolo2

Ha introdotto l’argomento Don Piero Pigollo, incaricato della Diocesi per la pastorale famigliare, e ancora prima amico e conosciuto da molti dei presenti, anche per il suo passato servizio sacerdotale a S.Martino. Sicuramente la parte più coinvolgente ed interessante è stata quella in cui i diversi gruppi famiglia già attivi in Vicariato hanno presentato la propria esperienza mettendo in evidenza gli aspetti più positivi e quelli più negativi della propria esperienza stessa. Don Piero ha integrato queste presentazioni cercando di suggerire come affrontare e magari risolvere gli aspetti negativi emersi. Per la cronaca (ma non solo) i gruppi famiglia sono già presenti e attivi al Tabernacolo, a Borgoratti, a San Rocco, a S.Martino, a Gesù Adolescente.

 

Fare una sintesi non è facilissimo, ma provo comunque a farla.

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Ogni gruppo ha una sua storia e una sua origine che lo contraddistingue e che si manifesta poi nelle attività che il gruppo svolge. Quello che comunque è un tratto comune a tutti è l’obiettivo di costituire un gruppo di persone legate da amicizia e dalla condivisione di valori, primi tra tutti quelli che il Vangelo indica come fondamentali, cercando di viverli nella vita del gruppo e nella vita di tutti i giorni, ciascuno nel suo ambiente e nelle sue relazioni, rendendosi anche conto che molti dei problemi che per ciascuno sono enormi e assolutamente unici, sono invece comuni a quasi tutti i genitori e i figli.

La presenza all’interno dello stesso gruppo di “generazioni” diverse non deve essere considerato un ostacolo: tutte le famiglie (e la Chiesa) sono formate da nonni, genitori, figli, età diverse che condividono lo stesso ambito per aiutarsi e continuare a crescere assieme. Il gruppo famiglia è una famiglia allargata.foto articolo4

Alcuni sono riusciti a seguire un progetto di crescita spirituale più profondo, altri hanno invece avuto difficoltà a seguire un progetto piuttosto impegnativo: ma certamente i gruppi si costituiscono proprio su affinità e interessi comuni e quindi risulta normale che i contenuti delle attività dei diversi gruppi siano diversi tra di loro.

Una criticità condivisa da quasi tutti è quella della difficoltà a mantenere il gruppo vivo, rinnovandolo con nuove presenze: spesso i gruppi sono nati e cresciuti senza grossi cambiamenti nella propria composizione, il che ha portato spesso a una certa perdita di entusiasmo, o almeno a alternanza di vitalità e stagnazione.

Altro aspetto evidenziato riguarda la presenza del sacerdote: alcuni la ritengono quasi indispensabile, altri riescono a sopportare la sua assenza, consci degli innumerevoli impegni dei sacerdoti. Anche questo aspetto è però molto dipendente dalle caratteristiche del gruppo e dei suoi componenti. 

Le attività dei gruppi sono comunque varie: l’approfondimento della Parola e/o di testi della Chiesa, la lettura condivisa di testi vari che abbiano comunque qualche risvolto educativo e catechetico, l’incontro con testimoni (religiosi e laici) con le loro esperienze, momenti di gioco, di cammino, il campo estivo, il servizio a favore di situazioni di bisogno o più direttamente della Parrocchia. Ogni gruppo privilegia più una tipologia di attività rispetto ad altre, sempre in base alle proprie caratteristiche, senza che questo significhi che esistono attività migliori e attività peggiori, più semplicemente esistono attività con le quali il gruppo si esprime meglio.

diamoci una mano

Da parte di molti è stato manifestato interesse e desiderio ad avere momenti di condivisione tra gruppi diversi che potrebbero portare a superare il pericolo della chiusura del gruppo: a questo proposito è stato sottolineato da qualcuno come il termine “gruppo” sia un termine pericoloso che in se stesso indica già una chiusura in se stessi piuttosto che un’apertura ad accogliere nuove partecipazioni e nuove esperienze.

Volete una conclusione? Ancora più difficile… Come ha ricordato don Piero, è nata prima la famiglia della Parrocchia, sono le famiglie che formano la comunità della Parrocchia e della Chiesa, ognuna con i suoi problemi, le sue difficoltà, le sue caratteristiche, ma anche i suoi grandi doni e ricchezze. Aiutare la famiglia a crescere e quindi trovare gli strumenti adatti per farlo è irrinunciabile per fare sì che la parrocchia cresca.

Alla chiusura dell’incontro è stato lanciato l’invito a ritrovarsi assieme la prossima primavera e verificare assieme se le idee scambiate in questa occasione hanno portato dei frutti nella vita di ciascuno dei gruppi.    

(scritto da Francesco Avanzini)

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